Nuova Riveduta:

Salmi 38:5

Le mie piaghe sono fetide e purulente
per la mia follia.

C.E.I.:

Salmi 38:5

«Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni
e saprò quanto è breve la mia vita».

Nuova Diodati:

Salmi 38:5

Le mie piaghe sono fetide e purulenti, per la mia follia.

Riveduta 2020:

Salmi 38:5

Le mie piaghe sono fetide e purulenti
per la mia follia.

La Parola è Vita:

Salmi 38:5

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Salmi 38:5

Le mie piaghe son fetide e purulenti
per la mia follia.

Ricciotti:

Salmi 38:5

Con la mia lingua io parlai: «Fammi conoscere, o Signore, la mia fine, e il numero de' miei giorni qual è, affinchè io sappia quanto mi manca [ancora].

Tintori:

Salmi 38:5

E la parola mi venne sulla lingua: Signore, fammi conoscere il mio fine e il numero dei miei giorni, affinchè io sappia quanto mi manca.

Martini:

Salmi 38:5

Certo, che a corta misura tu hai ridotto i miei giorni, e la mia sussistenza è come un nulla dinanzi a te. Certamente mera vanità egli è ogni uomo vivente.

Diodati:

Salmi 38:5

Le mie posteme putono, e colano, Per la mia follia.

Commentario abbreviato:

Salmi 38:5

Capitolo 38

Il dispiacere di Dio per il peccato Sal 38:1-11

Le sofferenze e le preghiere del salmista Sal 38:12-22

Versetti 1-11

Nulla turba il cuore di un uomo buono quanto il senso dell'ira di Dio. Il modo per mantenere il cuore tranquillo è quello di tenersi nell'amore di Dio. Ma il senso di colpa è troppo pesante da sopportare e farebbe sprofondare l'uomo nella disperazione e nella rovina, se non fosse rimosso dalla misericordia di Dio. Se non ci fosse il peccato nella nostra anima, non ci sarebbe nessun dolore nelle nostre ossa, nessuna malattia nei nostri corpi. La colpa del peccato è un peso per l'intera creazione, che geme sotto di essa. Sarà un peso per gli stessi peccatori, quando ne saranno appesantiti, o un peso di rovina, quando li farà sprofondare all'inferno. Quando percepiremo la nostra vera condizione, il Buon Medico sarà apprezzato, cercato e obbedito. Eppure, molti lasciano che le loro ferite si arrovellino, perché tardano ad andare dal loro Amico misericordioso. Quando, in qualsiasi momento, siamo afflitti nel nostro corpo, dobbiamo ricordare come Dio sia stato disonorato nel e dal nostro corpo. I gemiti che non possono essere pronunciati non sono nascosti a Colui che scruta il cuore e conosce la mente dello Spirito. Davide, nei suoi problemi, era un tipo di Cristo nelle sue agonie, di Cristo sulla croce, sofferente e abbandonato.

Riferimenti incrociati:

Salmi 38:5

Sal 40:12; Esd 9:6
Lev 7:18; Is 53:11; Lam 1:14; Mat 11:28; 1P 2:24

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